Durante le mie lezioni di storytelling o transmedia storytelling arriva sempre il momento in cui bisogna iniziare a plasmare dal nulla i personaggi che abiteranno i mondi che abbiamo creato e che dovranno rendersi dinamici all’interno delle storie che abbiamo intenzione di narrare.
Che sia cinema, televisione, letteratura o web, fin dai tempi classici il protagonista, o comunemente detto eroe, delle storie è un personaggio dinamico e mutevole che impara dai propri errori e si muove attraverso una serie di difficoltà che lo portano, attraverso una lunga climax, al raggiungimento del catartico scioglimento dei nodi e alla vittoria finale.
Se vogliamo sintetizzare la definizione di personaggio attraverso le parole di Aristotele, filosofo vissuto in Grecia nel IV secolo a.C., potremo dire che egli è colui che agisce, ovvero, colui che compie delle azioni che porteranno a delle conseguenze. Al fine di raccontare una storia è necessario quindi definire un piano d’azione che, negli anni, ha portato alla definizione di una griglia narrativa che prende il nome di Hero’s Journey o, tradotto, Il viaggio dell’eroe. Gli scritti di Joseph Campbell prima e la ridefinizione di questi studi da parte di Chris Vogler poi, hanno portato i registi di tutto il mondo a seguire un particolare canovaccio che definisce le fondamenta e lo scheletro della sceneggiatura di un film, una serie tv, una serie web e così via.
Questo video è una simpaticissima sintesi che utilizzerò durante tutte le mie lezioni sullo storytelling, che prende come esempio una serie di film in cui l’eroe è costretto a una serie di scelte o di sifde per raggiungere il suo obiettivo finale. E voi, li riconoscete tutti?
Se vi interessa questo argomento e volete saperne di più sullo storytelling alla base di cinema e televisione potete acquistare il mio libro in offerta su Amazon a questo link.