Cominciamo ad usare un po’ di coerenza nella tecnica di ripresa.
Quando giriamo una scena con uno o più soggetti in campo dobbiamo necessariamente fare attenzione a come li inquadreremo, così da evitare confusione nello spettatore.
Il videomaker alle prime armi può avere davvero una scarsa attenzione nello strutturare l’azione all’interno delle sue storie.
In 90 casi su 100, uno degli errori più frequenti è proprio l’utilizzo sbagliato della tecnica di campo e controcampo e della cosiddetta linea d’azione (o regola dei 180°).
Che cos’è la linea d’azione?
Proviamo a dare una definizione non accademica: la linea d’azione è una linea immaginaria che indica la direzione in cui il nostro soggetto DEVE trovarsi in tutte le inquadrature.
Una soluzione di continuità, insomma.
Adesso, andiamo a complicare un po’ le cose.
La linea d’azione organizza le angolazioni della videocamera in modo da mantenere sullo schermo uno spazio e una direzione coerenti. Ciò significa che tutti i soggetti che si muovono durante una ripresa continuano a muoversi nella stessa direzione nella ripresa successiva.
Dobbiamo sempre dare allo spettatore alcuni punti di riferimento. Per questo motivo immaginiamo una linea che crei due semipiani (per questo viene definita anche regola dei 180°) dei quali è possibile utilizzarne soltanto uno.
Andare oltre la linea di azione viene anche detto “scavalcare il campo”.
Se abbiamo due personaggi uno di fronte all’altro, la loro linea di sguardo crea uno spazio di 180° nel quale potremo posizionare la telecamera.
Questo asse immaginario va a creare due semipiani in cui si svolge potenzialmente un’azione o un dialogo.
Data questa regola, sarà possibile selezionare, con la nostra videocamera, tutte le posizioni che vorremo nel semipiano scelto.
Campo e controcampo
Quando raccontiamo in video un dialogo tra due personaggi o, più semplicemente, un’interazione tra essi, dobbiamo fare attenzione a non scavalcare il campo posizionando la nostra videocamera.
Il campo-controcampo è una tecnica di raccordo utilizzata durante la fase di montaggio di un film che articoliamo in due distinte inquadrature.
Quando giriamo le due inquadrature dobbiamo necessariamente scegliere un semipiano e posizionarvi la telecamera, scegliendo come inquadrare il soggetto.
Esisteranno diversi modi per inquadrare uno dei due soggetti: possiamo scegliere una delle inquadrature nella nostra speciale guida.
La mia inquadratura preferita? Sicuramente quella in cui vediamo un personaggio parlare con, di quinta, il suo interlocutore. Come in questo schema qui sotto.
Indipendentemente dalle inquadrature che sceglieremo dovremo fare sempre attenzione a mantenere il grado di realismo dello spazio.
Cosa significa? Significa che se un personaggio nella prima inquadratura guarda verso sinistra, il personaggio che gli sta parlando dovrà necessariamente guardare verso destra!
Le combinazioni di inquadrature sono infinite e, per approfondire l’argomento, vi consiglio una meravigliosa lettura che indaga sulla posizione degli attori davanti la macchina da presa: ABC della regia di Daniel Arijon (qui c’è anche il volume 2, con un approfondimento maggiore).
Considerazioni finali
In generale, quando giriamo, dobbiamo sempre garantire una sensazione di continuità. Se il nostro personaggio cammina da sinistra verso destra, sarà meglio garantire lo stesso passaggio anche nelle inquadrature successive. Non perdiamo mai di vista la linea d’azione durante un dialogo tra due persone, anche se le cose si dovessero complicare con l’ingresso di…un terzo incomodo personaggio!