Questo articolo mi sta particolarmente a cuore e non soltanto per una questione di stile.

Se sei su questa pagina è sicuramente perché, come a tutti è capitato nell’approcciarsi al videomaking, hai voglia di capire che cosa significa “bokeh” e come si raggiunge quel meraviglioso effetto sfocato sullo sfondo che hai visto nei migliori video su YouTube.

Partiamo da un concetto facile facile: Bokeh è un termine che deriva dal giapponese boke (ボケ), “rendere confuso”, e rappresenta una delle principali tecniche in fotografia artistica.

Obiettivi luminosi e massime aperture

Il bokeh è quell’effetto che abbiamo quando il soggetto nell’inquadratura è a fuoco e lo sfondo appare fuori fuoco. 

Questo effetto può essere raggiunto utilizzando un obiettivo luminoso con la massima apertura.

Ma cosa significa obiettivo luminoso?

E cosa significa massima apertura?

L’obiettivo che utilizziamo è quindi determinante per la realizzazione del nostro bokeh: definiamo un obiettivo luminoso un obiettivo che impostato alla massima apertura di diaframma lascia entrare più luce rispetto a un obiettivo meno luminoso.

Immaginiamo di stare nella nostra stanza e di avere una finestra molto grande. 

Su questa finestra installiamo delle tende che possiamo aprire e chiudere: se abbiamo bisogno di molta luce nella stanza dovremo, banalmente, aprire le tende e spalancare le finestre. 

Allo stesso modo, per ottenere l’effetto bokeh dovremo spalancare le tende del nostro obiettivo ovvero le lamelle del diaframma e portarle alla massima apertura, per fare in modo che il sensore della nostra videocamera riceva il massimo della luce.

Aperture del diaframma (it.freepik.com)

Quale obiettivo scegliere?

Non nascondiamoci dietro a un dito: abbiamo tutti iniziato con un grande must have ovvero il 50mm f/1.8, un obiettivo che ancora oggi ci regala emozioni ed un bokeh a prezzi accessibili.

Considerando che è possibile utilizzare un obiettivo con almeno un’apertura f/2.8, idealmente aperture di f/2, f/1.8, o f/1.4 saranno molto più soddisfacenti ma anche più onerose.

Per approfondire l’argomento dai uno sguardo all’articolo su come controllare la luce nei tuoi video che abbiamo pubblicato qui.

Eccoti una piccola lista di obiettivi con cui iniziare:

Per Nikon:

Nikon Obiettivo Nikkor AF 50mm f/1.8D (versione normale) lo trovi qui sotto i 120€

Nikon Obiettivo Nikkor AF 50mm f/1.8G (versione stabilizzata) lo trovi qui sotto i 250€

Yongnuo YN 50mm F/1.8 AF/MF è veramente economico e lo trovi qui sotto i 50€

Per Canon:

Canon Teleobiettivo, EF 50 mm f/1.8 STM SLR lo trovi qui sotto i 120€

Yongnuo YN 50mm F/1.8 AF/MF veramente economico lo trovi qui sotto i 50€

Per Panasonic Lumix – Micro 4/3:

Panasonic LUMIX G 25 mm/F1.7 ASPH SLR lo trovi qui sotto i 120€

Per iniziare

Per diminuire la profondità di campo e quindi la possibilità di aumentare il fattore bokeh vi piacerà tenere l’obiettivo alla massima apertura.

Se avete troppa luce in ingresso e la vostra immagine risulta troppo esposta, lavorate sui tempi di posa o applicate un filtro ND al vostro obiettivo.

I filtri ND sono molto utili in condizioni di luce intensa, soprattutto se girate video in esterna: ne abbiamo parlato qui.

Se non avete ancora un obiettivo molto luminoso potete già iniziare ad esercitarvi: aumentando la distanza tra lo sfondo e il soggetto.

Diminuendo la profondità di campo, o allontanando lo sfondo, esso sarà maggiormente non a fuoco. 

Esercitatevi sui ritratti: il modo migliore per iniziare è lavorare con gli amici o con il nostro compagno a 4 zampe.

Posizionate i vostri soggetti davanti la telecamera e utilizzate uno sfondo luminoso: un albero di natale, una stanza illuminata con un tono caldo, un campo di calcio in pieno giorno. 

Se avete un obiettivo a focale fissa (un 50mm ad esempio) girate la rotella della messa a fuoco e trovate il giusto compromesso tra soggetto e sfondo, la giusta profondità.

Non è importante la bellezza del vostro sfondo, ma che i colori e le luci siano evocative ed emozionali.

Sul nostro smartphone: AI e fotografia computazionale

I nuovi iPhone XS, così come tutti i nuovi modelli di smartphone a doppia fotocamera, hanno iniziato a sperimentare le tecniche di fotografia computazionale.

La fotografia computazionale utilizza l’intelligenza artificiale e il machine learning per ricalcolare i nostri scatti e per rimodulare molte delle caratteristiche di una fotografia: luce, colori e, soprattutto, profondità di campo.

Una delle migliori innovazioni di iPhone XS è sicuramente la possibilità di rimodulare la profondità di campo di una foto (e quindi l’effetto bokeh in un ritratto) dopo averla scattata.

Mi era sembrata una rivoluzione già quando scoprii la funzione post-focus sulla Lumix G7 ma che, ovviamente, su iPhone diventa alla portata di tutti.

O quasi.

Considerando che si tratta di una funzione applicabile a una sola foto, quindi a un solo fotogramma, dovremo attendere ancora un po’ di tempo prima che un sensore e un processore riescano a creare un rendering di almeno 30 fotogrammi al secondo a una risoluzione in alta o altissima definizione.

Il futuro, però, non è così lontano e presto non avremo bisogno di altro che del nostro telefono per realizzare dei meravigliosi video con un effetto bokeh regolabile in un secondo momento.

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